La formazione continua finanziata in Italia è sostenuta in parte con il Fondo Sociale Europeo, in parte con le risorse dell’INPS affidate alla gestione dei cosiddetti “Fondi interprofessionali”, (0.30% dello stipendio del dipendente). I meccanismi di assegnazione delle risorse seguono direttive uguali per tutti i fondi, norme e procedure finalizzate a regolare un mercato che offre servizi ritenuti un diritto per la persona e quindi rigidamente normato. Queste risorse servono a co-finanziare i costi necessari a formare le persone che sono assunte dalle aziende, permettono di erogare gratuitamente la formazione per il proprio personale. In pratica pagano i costi della formazione ma non quelli della retribuzione oraria, che sono invece di competenza della azienda.

Il fondo per le competenze

Il meccanismo del cofinanziamento da parte delle imprese spesso comporta il ricorso al regime degli aiuti di stato o del “deminimis”. E ha determinato il successo di misure pensate per coprire i costi aziendali, come il Fondo per le Nuove Competenze, pensato in piena crisi da pandemia per sostenere le aziende intenzionate a formare le proprie risorse umane in una fase storica che precedeva del tutto straordinaria. Il fondo per le nuove competenze rispondeva inoltre ad una necessita strutturale del sistema economico del paese, quello cioè di colmare un ritardo tra il nostro paese e la media dei paesi OCSE, quelli più industrializzati, in termini di conoscenze di base e specifiche diffuse che negli anni si è aggravato.

La formazione e le competenze

La ripartenza in buona sostanza secondo gli economisti passa dalle competenze del capitale umano delle aziende, che nell’economia della conoscenza è la principale leva per la competitività e lo sviluppo. Il Covid in questo senso ha accelerato questi processi, come ad esempio nel settore della cura alla persona, e reso ancora più urgente un intervento di “istruzione di massa” non più rinviabile. La formazione in questa ottica è lo strumento per dare competenze, nell’ottica di un apprendimento continuo che tiene assieme la scuola, il lavoro e la vita associativa di ciascuna persona, a partire dal volontariato strutturato o dal lavoro non retribuito, esperienze che equivalgono a competenze acquisite non formali ma ugualmente preziose.

La certificazione delle competenze

Il tema della certificazione delle competenze deriva da un paradigma di apprendimento sostanzialmente diverso da quelli tradizionale e rappresenta la nuova sfida della formazione che si arricchisce di nuovi strumenti, tra cui il digitale, e nuove prospettive di didattica integrata ed allargata. La scuola senza confini passa per forza dalla certificazione delle competenze, che diventano centrali per la validità di ogni processo formativo di qualunque ordine e di qualunque grado.